lunedì 1 aprile 2013

I racconti della nonna - Zia Principia

Ma ghej t’la dejc acc’sse mò tu devi.. po’ dopp to l’aj aggiustà




Allora c’era la.. aspetta.. la sorella di mio nonno che aveva tre o quattro figli però a questa gli sono morti uno alla guerr’, goun malat’, un.. j’è rumast senza. Però aveva tanta proprietà, lei. Perdendo tutti i figli, c’erano i nipoti. I figli del fratello che sarebbe mio padre e tutt ‘o rest. Che questa era una zia che era rimasta da sola allora a goun gli daj quest, a goun j daj quest,.. ‘sta puredd j’è rumast che quasi non poteva mangiare, disgraziata. Hanno frecato tutto. Allora lei si disperava, no? Diceva “Cur purc e lì e lì, cur purc d’là,..” cioè.. era disperata. Deic s’ m’ lassajv almen nu fegl, non arr’duceiv accussè. E quando andavi a trovarla, quant g’heira bedd, una bella donna, bella fatta zej Pr’nzepj.. scejv a truvall e t dej.., era tutta contenta, quello che teneva, un frutto secco,.. T’dej tutto quello che aveva. Era tutta contenta che la andavi a trovare, però quando era da sola.. il nervoso…
Teneva una porta solo a una mandata, cioè la casa era così, era una casa vecchia. Abbassh, abbash au p’scaridd.. la porta era a un’anta sola però il buco d’r’ chiav che ghedd tenejv era gruss.. quando infilavi la chiave non andava neanche perché… allora lo zio che stava di vicino diceva “come mai addù zej Pr’nzepj non si sente nessuno? Famm scè v’dè”. Da sto bouc ha visto tutta la casa sotto-sopra. Cioè, all’ora si andava a riempire l’acqua con i botticelle di legno, però poi tenevano degli appoggi di legno dove tu ti appoggiavi e la mettevi soup. Però questi erano infilati nel muro.. Chir, l’ha tirati, l’ha tirati fuori. Ma pp’ t’rà chir.. na forza! Il pavimento gheir d mattoni di terracotta, era tutto tirato su. E poi lei era nel letto che teneva i capelli lunghi, tutti.. tutta.. s’ g’heira.. com voglj dejc.. spettinata, anche sporcata, piena di sangue perché le unghie.. E dopo questo qui hanno vuttat’ la port’ e hann dett’ “Zej Pr’nzepj ch’è successo? C’ j’è venout?” e quer av’ dett “N’sscioun, i diavl, li ho presi colla catena e se ne sono andati di sopra, se ne sono scappati”.
Allora hanno capito la gente, questa è indemoniata. E hanno chiamato il prete per fargli la benedizione. Ma che bened’zioun.. Quella il significato era che era rimasta sola, la disperazione,.. era impazzita e allora la forza, chissà che forza gli è uscita.

Almeno, credo.

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